Lago d’Iseo è il lago che per ampiezza si classifica al quarto posto nella scala dei laghi lombardi e al settimo posto in Italia.
Con la sua superficie di 61 kmq. con larghezza massima di km. 2,4 si trova a 185 m. di altezza dal livello del mare e arriva a toccare profondità vertiginose di circa 260 m.
Il Lago d’iseo è di origine glaciale ed è stato formato da molti anni di erosione e ritiro dei ghiacciai, viene alimentato dal fiume OGLIO
che entra all’altezza del paese di Pisogne e esce a Sarnico.
Il Fiume Oglio è un fiume non navigabile, di portata limitata che nasce al Passo Gavia, percorre tutta la Valle Camonica, e infine raggiunge il Lago d’Iseo. Per gli appassionati di pesca sportiva consiglio la riserva di pesca a mosca a Vezza d’oglio (N.d.R.) un posto favoloso immerso nella natura all’insegna del catch and release.
Al centro del Lago si trova Monteisola, l’isola più grande dei laghi europei, raggiunge l’altezza di m. 600 circa e ha una circonferenza di 11 km. circa, a nord si colloca l’isola di Loreto e invece a sud si trova l’isola di San Paolo.
Il Clima è particolarmente mite, d’estate si raggiungono (tranne casi particolari) i 26-27 gradi e d’inverno scendiamo a temperature intorno agli 0 gradi.
Molti sono i motivi che possono spingervi a trascorrere le vostre vacanze e i vostri week-end sul Sebino:
Uno Straordinario ambiente naturale (torbiere d’iseo – Monteisola – L’orrido di castro – La Franciacorta e i sui territori ricchi di cultura legata alla produzione dei rinomati vini.
Le Montagne (impianti sciistici prestigiosi – Gite guidate – Le incisioni rupestri camune)
Il lago ( tutti gli sport estivi e le manifestazioni organizzate dai vari comuni della zona).
Possiamo, a questo punto, tracciare un quadro generale del Sebino collocandolo tra una delle più belle zone turistiche di Italia per il clima e anche per la tranquillità e il divertimento che offrono i vari itinerari che Tuttomonteisola vuole portare a vostra conoscenza.
IL LAGO D’ISEO (SEBINO)
Il lago d’Iseo è alimentato dal fiume Oglio, è situato a 185 metri sul livello del mare e raggiunge la profondità massima di 251 metri. Chiamato anche Sebino, è il settimo d’Italia per estensione; la sua larghezza media è di 2,5 km e il suo perimetro è di 60 km.
Il lago d’Iseo è collocato nella zona di cerniera tra la pianura padana e le Alpi Meridionali (o Prealpi). I rilievi maggiori sono il monte Bronzone (1334 m), i monti Guglielmo (1949 m) e Punta Almana (1391m). Le rocce che affiorano sul territorio sono in prevalenza sedimentarie e la maggior parte sono di ambiente marino o di ambiente di transizione tra mare e terra. Solo un paio di formazioni più antiche mostrano un’origine continentale.
Il solco della Valcamonica, che si prolunga nella conca del Sebino, seziona questi affioramenti mettendoli a nudo: quelli paleozoici presenti nella parte settentrionale del lago, a Rogno ed a Pisogne, quelli mesozoici in corrispondenza delle più basse increspature montuose del bacino.
Il settore sebino delle Alpi Meridionali presenta una sequenza di pieghe dove gli strati rocciosi appaiono alternativamente piegati verso l’alto (pieghe anticlinali) e verso il basso (pieghe sinclinali). Gli stessi sforzi tettonici che hanno generato le pieghe hanno in alcuni casi determinato sovrascorrimenti di giganteschi pacchi di strati i cui esempi più eloquenti si possono osservare nel M.Bronzone e nei Vasti di Predore.
Nel Miocene si è avuta la fase più intensa dell’orogenesi alpina che ha determinato l’assetto dei rilievi del Sebino, definendo le sue montagne e le sue valli più importanti.
Nel Pliocene, 5-6 milioni di anni or sono, il livello del Mediterraneo si abbassò di 2-3 km, a causa dell’interruzione del collegamento con l’Atlantico. In conseguenza di ciò i fiumi alpini vennero a trovarsi ad un livello più alto rispetto al mare e quindi accrebbero la loro attività erosiva; anche l’Oglio cominciò ad approfondire il suo letto. Ristabilito il collegamento, il mare tornò a salire di livello e ad avanzare trasformando il territorio del Sebino in un profondo “fiordo”. L’Oglio, col continuo apporto di detriti, iniziò a colmare il profondo solco vallivo con centinaia di metri di sedimenti alluvionali.
Anche l’escavazione glaciale ha contribuito alla formazione del lago. In particolare l’ultima lingua glaciale camuna, ancora presente diecimila anni or sono, ha prodotto l’abrasione delle rocce, il trasporto e la sedimentazione di depositi grossolani e di massi erratici ed ha levigato e assottigliato i fianchi rocciosi. In seguito a quest’ultima azione le valli laterali sono rimaste “sospese” sulla valle principale, tanto che le loro acque giungono al lago attraverso cascate.
I ghiacciai depositavano sulle pendici meno impervie del bacino lacustre enormi quantità di detriti particolarmente evidenti sul versante bresciano del Sebino, tra Sale Marasino ed Iseo, dove tali depositi sono conformati in balze. Sulla fronte del ghiacciaio i detriti si disponevano in cordoni ed archi morenici come è particolarmente evidente nella zona chiamata Franciacorta.
Con il ritiro dei ghiacci, in prossimità del lago si sono formate estese paludi ricche di vita biologica che erano ancora presenti in età preistorica. Quegli ambienti umidi sono oggi conosciuti come “Torbiere del Sebino”.
L’azione carsica ha agito e continua ad agire sulla forma dei rilievi. Le acque meteoriche hanno aggredito chimicamente le rocce prevalentemente carbonatiche delle montagne formando doline, inghiottitoi e sprofondamenti. I fenomeni carsici agiscono anche in profondità creando e ampliando numerose grotte su entrambe le sponde del lago.
L’acqua ha modellato anche la superficie delle rocce, creando un fantasioso campionario di forme erosive come le piramidi di erosione più note come fate di pietra che caratterizzano il paesaggio naturale del paese di Zone.
Al centro del lago d’Iseo si erge Montisola, la più grande isola lacustre d’Europa il cui perimetro misura 11 km. La massima altitudine di questa isola-montagna supera di poco i 600 m.s.l.m.